Era la mia Missione

Galina Nevolina – Articolo A. Davidova it.

DAVIDOVA ANNA ANDREEVNA, CANTANTE, MUSICOLOGA 

“... Era la mia Missione”

Molto spesso il senso di qualche parola si comprende interpretando il significato della radice comune che ha una sola radice della parola: “Servizio” – compreso anche quello alla Chiesa, “servizio” che vuol dire compiere qualsiasi dovere. In questo senso lo STATO di SERVIZIO non ? una semplice enumerazione dei posti di lavoro ma la narrazione di quale grande, complicata insolitamente interessante strada che ha compiuto l’eroina del nostro racconto.

Anna Andreevna (poi Anna) Davidova ? cantante, musicologa, collaboratrice della Radio Vaticana, traduttrice, membro di alcune Accademie Italiane ed Associazioni: Accademia Tiberina, Accademia Culturale d’Europa, Unione del Legion d’Oro ecc.

Lei parla bene molte lingue ma prima di tutte il Russo in quanto si riconosce Russa. E cos? ?! Sono sempre meravigliata come la lingua russa si conserva nelle famiglie degli emigrati della prima onda. Lontani dalla Patria alcune generazioni custodivano il pi? prezioso bene che ha ogni popolo: religione, lingua e tradizioni. Ma nello stesso tempo bisognava osservare  tutti le leggi del paese in cui vivevano, avere rispetto verso tutti e tutto senza perdere la proprio dignit?.

Anna ? nata nel 1936 nella Manciuria Citt? nella famiglia del giudice e insegnante di Scienze naturali, ma nel 1938 la famiglia si ? trasferita a Harbin. Solo questo fatto spiega tante cose! Harbin ? citt? dalla sorprendente storia, ? come passaparola che unisce gli harbiniani sparsi in tutto il mondo, la quale basta sentire per essere quasi parenti. Di questo particolare mondo si pu? parlare per ore.

Tutto il corso della storia – sviluppo della situazione politica nell’URSS e in Cina della prima met? del XX secolo – non poteva non lasciare segno sul destino del popolo russo che viveva in Harbin e il destino di ciascuno, in modo o nell’altro, era rifranto in connessione con gli avvenimenti di quei paesi. Tante cose in Harbin di quel tempo erano intrecciate in modo molto bizzarro: esistevano parallelamente le vecchie istituzioni e i nuovi sovietici. Nella citt? per lungo tempo sono vissuti in pace emigranti della prima onda e impiegati sovietici, quelli che celebravano Pasqua e quelli che celebravano il 7 Novembre. Le chiese, sinagoghe e moschee non venivano chiuse. Il destino d’ogni harbiniano ? unico. Pu? darsi per straordinariet? della situazione: avendo contatti vicini con quelli di nobili radici che tanti hanno pagato con i destini rovinati. Sono

pochi coloro che non subirono le repressioni quando sono tornati in URSS. Anche a quei personaggi leggendari come Serghey Lemeshev il quale destino andato bene, era proibito di menzionare la loro presenza in Manciuria.

Per quelli russi che rimanevano l? dopo la rivoluzione cinese del 1949, ? arrivata la questione dell’emigrazione. Tanti hanno deciso di andare in Kazakistan per lavorare nelle terre vergini anche con la speranza di trovare i loro parenti. Un grande ruolo in questo hanno avuto gli attivisti locali e sovietici specialmente nelle scuole. Per altri sono rimaste memorabili le repressioni specialmente di una sera, quando nel 1945 sotto la pretesa di un banchetto sono state raccolte in un posto sconosciuto tutte le eminenti personalit? pubbliche e di cultura e dopo un concerto, a loro non hanno concesso di uscire in quanto repressi o fucilati. Logicamente la gente ha cercato di trovare la felicit? fuori i confine della Russia. Cos? anche la famiglia di Anna ha subito tutte le complicazioni della vita degli emigranti. Il governo cinese era gi? intollerante verso la permanenza dei russi ed esigeva che loro lasciassero il paese.

Siccome le sorelle pi? grandi (da parte del padre) vivevano gi? in America e i genitori di Anna avevano ricevuto il visto per il Cile ma l’uomo propone e il destino dispone! Nel 1956 all’improvviso muore il capo della famiglia – padre di Anna. Nello stesso tempo cessa qualsiasi corrispondenza e si rompe il contatto con le sorelle. La famiglia si trova espulsa dalla Cina in Hong Kong con il visto per il Cile. Tutto il peso di cambiare il visto cileno per quell’australiano era sulle spalle di Anna in quando solo lei parlava inglese. In Hong Kong – punto di transito – dopo 9 mesi della vita loro hanno potuto avere il visto per Australia dove gi? c’erano molti amici. Da quel momento comincia la prossima interessante pagina nella vita della nostra eroina. Come veniva dopo il suo destino, come si ? trovata a Roma, quali sorprendenti eventi succedevano nella sua vita? Anna cortesemente ha dato il suo consenso a raccontare tutto in ordine e pi? dettagliatamente.

Anna Andreevna Davidova:

Анна Андреевна Давыдова

- “Sono infinitamente grata ai miei genitori che mi hanno educato nel profondo rispetto per la cultura. Immaginate che nella famiglia, anche in pietose condizioni come quella degli emigranti, dove livello della vita era abbastanza umile, erano custoditi almeno 300 rotoli d’illustrazioni dei capolavori dell’arte mondiale ed anche dischi (LP) con le registrazioni delle migliori composizioni classiche musicali! In famiglia tutti erano interessati all’Arte. Mia madre una volta dipingeva, amava teatro e recitava. Mio padre amava musica e letteratura. Ha scritto tante novelle, racconti e alcuni piccoli romanzi che ricordavano la sua pratica giudiziaria e della vita in Trasbajkalia. Lui aveva una voce di tenore di rara bellezza ed era solista in tanti cori incluso in quelli ecclesiastici. Spesso cantava a casa trascinando anche me. Quando sono cresciuta, abbiamo cantato duetti insieme. In noi figlie hanno istillato l’amore per l’arte e la lettura. Ricordo che durante l’infanzia facevamo spettacoli a casa: pap? scriveva le sceneggiature, mamma faceva regia e costumi. Tutto come nel vero teatro con scena e pubblico!

Nella nostra famiglia tenevamo in grande valore il concetto di verit? e onore, la responsabilit?, il rispetto verso il lavoro e le persone: dall’infanzia eravamo abituate a fare tutto, preparavamo giocattoli sotto albero di Natale, facevamo fiori di carta, cucivamo abiti per le bambole; eravamo sempre occupati: cucivamo, lavoravamo a crochet e ai ferri, dipingevamo.

Dall’et? di sei anni ho iniziato a studiare la lingua russa, inglese e francese ed anche l’aritmetica. La conoscenza delle lingue mi ha aiutato molto in avvenire. A parte delle menzionate lingue ho studiato latino e cinese, ed anche paleo-slavo. All’et? di otto anni sono entrata nel Convento di Sant’Orsola nella 2 ? classe. Dopo la sua chiusura ho frequentato la Seconda Scuola Superiore Sovietica di Harbin, finendola nel 1955. Nello stesso anno ho finito l’Alta Scuola Musicale Sovietica con Certificato onorifico, classe di pianoforte. In casa nostra c’era grammofono ed io sempre ascoltavo i dischi e quando rimanevo sola a casa, cantavo con qualsiasi musica operistica tutte le parti, da soprano al basso, cercando di immaginarmi in quelli o altri ruoli. ? difficile dire chi volessi diventare in quegli anni lontani: pianista o cantante!!! Dall’infanzia ho mostrato interesse in pittura (acquarello e matita). Dopo la fine della scuola io e altri studenti abbiamo richiesto all’Autorit? cinese di aprire per noi russi la Facolt? di Architettura anche in lingua cinese ma la nostra richiesta ? stata rifiutata. Allo stesso tempo ho fatto il corso di ricamo artistico a mano e mia sorella Lidia ha fatto ricamo a macchina. Questo ha dato a noi la possibilit? di guadagnare qualche soldo in quegli orrendi anni di fame. Doveva guadagnare anche con lezioni private e allo stesso tempo continuavo a studiare musica privatamente perch? erano chiuse quasi tutte le scuole russe.

In Australia bisognava guadagnarsi la vita. Sono andata a fare un corso di dattilografia inglese mentre la russa lo sapevo gi? in Harbin perch? molto presto dovevo aiutare mio padre a battere a macchina i suoi testi. Mi hanno aiutato a trovare un lavoro nella bottega di pubblicit? dove sono piaciuti i miei lavori, ma secondo l’opinione dei datori di lavoro mi mancava la velocit? per cui mi hanno consigliato di studiare e farci la mano ma per studiare a quel tempo non c’era nessuna possibilit? poich? eravamo senza soldi. Ho trovato lavoro nel laboratorio della fabbrica del latte. Ho fatto un corso speciale ricevendo il Diploma e lavorato l? come Analista senior fino alla mia partenza dall’Australia. Nello stesso tempo ho studiato musica: prima pianoforte e poi canto. Il mio primo insegnate di canto era Vyaceslav Il’ich Baranovich, basso-baritono dell’Opera di Harkov ed amico di Boris Khmyrya. Lui mi ha sentito in concerto quando per la prima volta mi sono esibita come solista ed si ha offerto di darmi lezioni. Vivendo a Melbourne ho cantato nel coro della chiesa, nel conosciuto complesso “Boyarishni” sotto direzione di Dorotea Borisovna Rayskaya e anche esibita come solista in vari concerti. Poi sono entrata nel Conservatorio di Musica di Melbourne nella classe del professor Brian Hensford che aveva studiato canto in Germania. Nello stesso tempo ho frequentato una scuola speciale per cantanti lirici e partecipato in alcune Opere nei ruoli di solista e nel coro. Ho partecipato ai vari concorsi e cantavo come solista in concerti. Sono stato l’insegnante del canto nella scuola di sabato nella Chiesa Ortodossa Russa (parrocchia di Intercezione della Madonna). Alla fine degli anni ’60 a Melbourne ? arrivato un vescovo cattolico bielorusso da Roma. Mi ha sentito cantare e ha chiesto di registrare su nastro per far sentire a qualcuno. Ho registrato 2-3 pezzi e lui ? tornato a Roma.

Семья Анны Андреевны Давыдовой в Манджурии

Non c’? stata risposta per lungo tempo. Mi ero gi? rassegnata con il pensiero che non ci sarebbe stato niente da fare quando all’improvviso ? arrivata la notizia che la professoressa di belcanto del Conservatorio “Santa Cecilia” mi ha offerto le sue lezioni ed era necessario solo il tempo d’arrivare! Tutta la vita avevo sognato di venire in Italia per studiare belcanto. Per? servivano i mezzi per il viaggio e per vivere almeno i primi tempi. Ero sempre la profuga..! Ci voleva un anno per racimolare qualche somma. Sono arrivata a Roma e cominciata a studiare con la professoressa Alba Anzelotti-Zurlo!

Contemporaneamente bisognava guadagnare per vivere. Il primo lavoro a Roma era con i libri: letteratura russa e straniera e d’arte. Poi ho lavorato nella Tolstoy Foundation che aiutava la nuova ondata degli emigranti dall’URSS e da altri paesi, collaborando con Istituzioni di Stato italiano e con vari Consolati e Ambasciate dove era costante interprete. Pi? di venti anni, fino alla chiusura dell’Ufficio di traduzione, facevo traduttore part-time in FAO (ONU). Ancora oggi continuo a esserlo lavorando con le lingue russa, inglese e italiana. Nello stesso tempo per molti anni ero solista (soprano) nel complesso degli strumenti antichi “Concentus Antiqui – Soliste di Roma”. Con esso cantando la musica dello X-XVII secolo in diverse lingue di quell’epoca ho viaggiato in quasi tutta l’Italia. Ho cantato come solista anche con il coro maschile (a proposito, combinazione molto rara). Nello stesso tempo mi invitavano a dare concerti di musiche russe e internazionali in Italia, Francia, Germania, Australia, USA e dal 1990 anche in Russia. Canto in molte lingue, avendo un repertorio vastissimo. Ho scelto la carriera di concertista di musica da camera in forza di tante situazioni, anche se canto arie e duetti operistiche. Mi sembra che questo genere sia molto pi? complicato e in qualche modo pi? interessante dell’Opera stessa. Musica da camera permette di conoscere una vasta gamma di composizioni e quasi tutti i compositori. Oltre a ci? questa musica richiede un lavoro costante, aumenta il livello culturale e il talento interpretativo. Cantanti di musica da camera in generale sono pochi, tanto pi? all’estero. Ci sono mie registrazioni in Russia (radio e TV) e alla Radio Vaticana con musiche antiche. Ho avuto la fortuna di essere scelta da compositori contemporanei, russi e stranieri, che mi hanno pregato di esibire le loro composizioni. Sono usciti due dischi con romanze di Valeria Florianovna Dauwalder. A parte del canto come solista per molti anni ho diretto il coro della Chiesa Ortodossa Russa a Roma. Per la prima volta ho diretto il coro della C.O.R. a Hong Kong nel 1958. Essendo maestro del coro della Chiesa Ortodossa io dovevo conoscere bene il tema. Voglio dire che per tutta la vita ho studiato qualche cosa, anche adesso.

Nel 1981 ho cominciato lavorare nella sezione russa della Radio Vaticana dove sono stata per i 21 anni fino alla pensione! La nostra direzione dei programmi era principalmente per i russi di fede ortodossa. Nell’URSS eravamo ascoltati e per i molti ortodossi ancora rimasti i nostri programmi erano uno sfogo. E questo ci incoraggiava. Ho lavorato come speaker, autrice, traduttrice, musicologa e redattrice. Per due anni ho guidato gli ascoltatori nel programma della conoscenza di musica sacra, spiegando cos’? il canto religioso, quale canto, che cos’? il tono, quale tono e tutto era accompagnato dalla musica corrispondente... Ho presentato agli ascoltatori la Terra Santa, ho raccontato dei nuovi martiri russi, ecc. Noi non facevamo propaganda, n? anti-sovietica n? religiosa. Ho sentito la necessit? nell’aiutare il prossimo e nel lavoro d’illuminazione. Certamente ci opprimeva che la strada per la Russia era da molti anni chiusa. Questo ci provoca dolore e penso che lo stesso sentano tutti i russi: sei russa nell’anima e di natura ma vive fra estranei. Ho educazione russa. Era russa, sono russa e sar? russa! E in tutto ci? che faceva alla Radio Vaticana per i russi nell’URSS ho visto la mia missione”. Voglio aggiungere che ottenere qualcosa in un paese straniero ? tanto difficile e la via ? molta spinosa.

Anna Davidova ? persona molto interessante, per cui ? del tutto logico che la vita la conducesse a persone non meno uniche. Proprio un uomo cos? ? diventato la sua seconda met?. Nel 1986 ha sposato Giorgio Tellan. Il matrimonio ? avvenuto nella Chiesa Ortodossa Russa di Via Palestro. Per Italia lui ? persona conosciuta e non comune. Giorgio Tellan ? poeta, scrittore, critico d’arte e membro di varie Accademie. ? vincitore di vari premi letterari, presidente di molti concorsi d’Arte, persona attiva, l’organizzatore di tanti festival.

Anche oggi tutti due si occupano di creativit? artistica: insieme al marito Anna Davidova ? creatrice e consigliere del “Movimento Internazionale Neoumanista – III Millennio”. Traduce attivamente i libri d’arte e letteratura, guide e anche poesie di Giorgio Tellan e di altri poeti contemporanei italiani. Gi? da alcuni anni ? in pensione ma proprio di lei si pu? dire questo: “la tranquillit? se la sogna”. Anna A. ? vice-presidente (starosta) della parrocchia ortodossa di Roma. Lei svolge una funzione che unisce i parrocchiani e aiuta a risolvere i pi? vari problemi. La sua attiva posizione di vita, l’alto livello d’istruzione, conoscenza giuridica ? il sostegno per molti che per vari motivi sono finiti fuori Russia. Persona meravigliosa, aperta, poliedrica: dall’infanzia fa collezioni dei francobolli, cartoline, souvenir e appassionata di fotografia. E come canta bene! Proprio questa situazione che mi ha permesso di ascoltare la sua voce meravigliosa durante la Messa a Roma. Sono grata al destino che mi ha dato la possibilit? di conoscere questa straordinaria, gentile e bella donna e per la possibilit? di raccontare di lei ai nostri compatrioti.

 

Nome dell’articolo: Davidova Anna Andreevna, cantante, musicologa

Categoria di tema: Movimento bianco dell’Imperia Russa della Russia oggi

Autore (Autrice): Galina Aleksandrovna Nevolina

Fonte dell’articolo: Galina Aleksandrovna Nevolina

Data di scrittura dell’articolo: 30 dicembre 2020

 

Didascalie: 

  1. Anna Davidova, Roma
  2. Anna con i genitori: Tamara e Andrey, Manciuria
  3. Giorgio Tellan, Tivoli
  4. G. Tellan, G. Nevolina e A. Davidova, Tivoli

 

 


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    Автор(ы) статьи: Galina Nevolina

    Источник статьи:  Anna Andreevna Davidova


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